Miringotomia: Incisione chirurgica del timpano

Che cos'è e come funziona
Ultimo aggiornamento 24 settembre 2023

Che cos'è la miringotomia?

La miringotomia è una procedura chirurgica che prevede una piccola incisione della membrana del timpano. Viene effettuata nei casi di otite con accumulo di muco, catarro o materiale purulento, nell’orecchio medio (versamento) che non rispondono alla terapia medica. I benefici sono davvero notevoli, sia per diminuzione del dolore sia per prevenire le recidive.

Quando è utile eseguire una miringotomia?

La miringotomia è indicata nel trattamento di un'otite sierosa, purulenta, recidivante o resistente alla terapia medica. L'anestesia è, solitamente, generale nei bambini e locale negli adulti. La miringotomia attraverso il posizionamento di un piccolo tubicino permette di drenare il versamento presente nell'orecchio medio ed è necessaria, soprattutto per i bambini, quando le otiti si ripetono in maniera ricorrente (più di 3-4 volte all’anno) e le terapie mediche non hanno alcuna efficacia.

L'otite recidivante con presenza di liquido nell'orecchio medio determina un calo dell'udito pertanto, se non trattata, soprattutto nei bambini più piccoli, può determinare, oltre al dolore, ritardo nell’apprendimento del linguaggio, difficoltà di integrazione a scuola e con gli amici.

La miringotomia è, inoltre, indicata in tutti quei casi in cui la tuba di Eustachio non riesce ad areare correttamente l'orecchio medio a causa di frequenti raffreddori o di frequenti barotraumi (trauma dell'orecchio medio con dolore avvertito al cambio della pressione quando si va sott’acqua o si viaggia in aereo).

Otite media essudativa

L’otite media essudativa, una delle patologie più diffuse in età pediatrica, è causata dalla presenza costante di catarro nell’orecchio medio per un lungo periodo di tempo (di norma almeno 3 mesi). Può essere asintomatica oppure presentarsi con dolore, febbre, mal di testa e astenia.

Le cause sono diverse: può essere la conseguenza di un'otite media acuta, ostruzione della tuba di Eustachio, processi infiammatori del naso o della gola, allergie, ipertrofia adenoidea. Tra le altre cause sono da ricordare la particolare conformazione anatomica della tuba di Eustachio nei primi anni di vita, la suzione prolungata, come ad esempio l’utilizzo per tanto tempo del succhietto o del biberon, ma anche il fumo passivo e l’allattamento artificiale. 

È importante che la patologia venga individuata precocemente perchè l'ipoacusia nei bambini può passare inosservata con conseguente ritardo del linguaggio e processi infiammatori cronici

Otite media ricorrente

Generalmente l'otite media viene definita ricorrente quando si presentano tre episodi di otite catarrale in sei mesi. I sintomi sono otalgia (dolore all'orecchio) pulsante, calo dell'udito e febbre anche alta. La causa che più frequentemente provoca un'otite media ricorrente è costituita dal comune raffreddore. L'eccessivo accumulo di essudato nell'orecchio medio può determinare anche la perforazione della membrana timpanica.

L'utilizzo di mucoregolatori  e i lavaggi nasali frequenti (es. con soluzione salina, acqua sulfurea, acido ialuronico) determinano una migliore areazione dell'orecchio medio che favorisce il drenaggio delle secrezioni attraverso la tuba di Eustachio.

Nei bambini, la terapia si basa anche sull’eliminazione dei fattori di rischio, come l’utilizzo del succhietto (conosciuto meglio come ciuccio), l’esposizione al fumo passivo, sul trattamento delle infezioni nasali e nell'eventuale rimozione delle adenoidi. 

Ipopressione endotimpanica

La pressione nell’orecchio medio viene regolata attraverso l'apertura e chiusura (3-4 volte al minuto) della tuba di Eustachio, un condotto stretto che collega la cassa del timpano dell'orecchio medio al rinofaringe. Se la pervietà della tuba di Eustachio è compromessa si sviluppa una pressione relativa negativa nell'orecchio medio che può portare a un accumulo di liquidi (essudato) che possono essere sterili o con presenza di virus o batteri. Questo versamento è causa di ipoacusia.

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Esami da eseguire prima di una miringotomia

Prima di eseguire una miringotomia è necessario effettuare degli esami specifici che consentono all'otorinolaringoiatra di definire con certezza la diagnosi e la conseguente terapia. Generalmente ci si avvale di:  

  • Rinofibroscopia o rino-faringo-laringoscopia: si esegue introducendo nel naso uno strumento, il rinofibroscopio (piccolo tubicino generalmente flessibile costituito da fibre ottiche che termina in una telecamera o un monocolo) che permette al medico specialista di visualizzare con accuratezza il naso, i turbinati, il palato molle fino alle corde vocali. 
  • Timpanogramma: è un esame non invasivo e totalmente indolore, importante per avere informazioni complete sullo stato di salute dell’orecchio medio ed evidenziare la presenza di essudato o alterazioni a suo carico. In generale, tutti si possono sottoporre a questo esame, ad eccezione di chi ha una perfortazione della membrana timpanica o in caso di otite acuta in atto. Per eseguirlo, viene inserito un cono, con terminale di gomma, nell’orecchio dal quale viene emessa una pressione sonora, in grado di mettere in movimento sia il timpano che gli ossicini connessi. 
  • Audiometria: è un esame che permette di valutare la capacità uditiva di un soggetto. Viene effettuato dal tecnico audiometrista che determina la soglia di minima udibilità del paziente e individua eventuali anomalie e deficit. Il referto viene consegnato poi all’otorinolaringoiatra che stabilisce una eventuale sordità o ipoacusia. L’esame viene effettuato in una cabina apposita (cabina audiometrica) che isola il paziente da tutti i suoni che potrebbero distrarlo. Le tipologie di audiometria sono 3: tonale, vocale e ad alte frequenze

Come viene eseguita la miringotomia?

La miringotomia viene eseguita dall’otorinolaringoiatra dopo avere sedato il paziente (nel bambino solitamente si esegue in anestesia generale) perché è importante che rimanga immobile durante tutta la procedura. Grazie all’utilizzo del microscopio operatorio, lo specialista ispeziona l’orecchio esterno e il condotto uditivo, pulendolo da tutto il materiale che impedisce di vedere al meglio il timpano. Una volta individuato il timpano, l’otorinolaringoiatra ne incide la membrana per 2-3 mm con un piccolo bisturi e aspira il muco o il catarro presente all’interno della cassa del timpano.

Una volta nell'orecchio medio, viene posizionato un tubicino di drenaggio e ventilazione (TV) di materiale sintetico (Teflon o Silastic), per consentire al liquido di fuoriuscire anche dopo l’intervento. Non sono necessari punti di sutura o tamponi e il tubicino rimarrà in sede per un periodo di circa tre mesi per poi essere espulso spontaneamente o rimosso dal chirurgo.  

Quanto tempo dura l'operazione di miringotomia?

La miringotomia è un intervento normalmente abbastanza veloce; sono necessari circa 5 minuti e il paziente, può essere dimesso dopo poche ore. Generalmente sono prescitti antibiotici per via generale e locale per 5-7 giorni. 

Come vengono rimossi i tubi transtimpanici?

I tubi di ventilazione transtimpanici hanno l’obiettivo di aerare l’orecchio medio dopo una miringotomia, favorendo l’eliminazione di tutte le secrezioni e agevolando la guarigione. 

I tubi transtimpanici rimangono in sede e non vengono rimossi ma sono espulsi spontaneamente dall’orecchio quando la membrana del timpano si richiude. Generalmente non provocano disagio ma richiedono alcune attenzioni, come evitare che entri acqua nell’orecchio: è bene non nuotare in piscina o in mare per tutta la permanenza dei tubi nell’orecchio, mentre per la doccia o il bagno si possono usare tappi appositi per evitare che l'acqua penetri nel condotto uditivo. 

Nel caso il tubo di ventilazione venga espulso e la membrana timpanica non si sia chiusa spontaneamente, la perforazione può essere chiusa in seguito attraverso un intervento chirurgico. Anche per questo, è importante sottoporsi a controlli specialistici periodici. La prima visita di controllo avviene 10-15 giorni dopo l’intervento, mentre le successive ogni 30-40 giorni a cadenza regolare, per verificare il recupero delle capacità uditive, della funzionalità  dell’orecchio medio e della permanenza in sede o espulsione del tubicino. 

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Periodo di convalescenza post miringotomia

Dopo una miringotomia, la convalescenza non comporta di solito particolari problemi. In generale, è normale che una secrezione sierosa-ematica o francamente purulenta fuoriesca dall’orecchio. Benché a volte questo possa destare preoccupazioni, è un comportamento perfettamente normale, è anzi il segno che l'orecchio medio si sta svuotando. In caso di secrezione francamente ematica, eccessivo dolore postoperatorio o vertigini è necessario consultare il medico.

Quali sono i rischi e le complicazioni post operatorie?

I rischi connessi alla miringotomia sono molto rari: è una procedura mininvasiva e le complicanze sono rare. Può tuttavia succedere che nell’orecchio operato entri dell’acqua: questo, se avviene nei giorni dopo l’intervento può essere causa di infezioni con comparsa di otorrea, ovvero fuoriuscita di muco o pus dall’orecchio che possono essere facilmente trattati con antibiotici sia locali che generali.

Le complicanze sono rare e sono date da estrusione precoce del TV o dalla sua ostruzione.

Raccomandazioni post-operatorie

Dopo la miringotomia è importante evitare il contatto dell’orecchio operato con l’acqua, in particolare nei giorni successivi all’intervento, ma più in generale anche in seguito, fino alla completa espulsione del tubo di drenaggio. Sarebbe bene evitare del tutto il bagno in piscina o in mare per il periodo in cui i TV sono nell'orecchio. 

Nella prima settimana post-intervento però è importante avere qualche precauzione in più, come: non usare le cuffiette endo-auricolari, sia per ascoltare musica che per fare conversazione, cotton fioc o introdurre corpi estranei nell'orecchio.

Quali sono i vantaggi della miringotomia?

I vantaggi della miringotomia sono molteplici, ecco i principali: 

  • riduzione del numero di otiti, della loro intensità e del dolore correlato;
  • miglioramento della capacità uditiva, per assenza di catarro nel timpano;
  • maggiore ventilazione della cassa timpanica e dell’orecchio medio;
  • fuoriuscita del catarro dall'orecchio medio che può essere causa di infezioni;
  • prevenzione di accumulo di muco nell’orecchio.
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