L'ascolto dicotico (DL) è una tecnica non invasiva per studiare la lateralizzazione del cervello, o l'asimmetria emisferica, per rivelare la dominanza dell'emisfero sinistro nell'elaborazione del linguaggio.

In molte persone, infatti, l'emisfero sinistro del cervello è dominante nell'elaborazione del linguaggio. Ciò significa che è principalmente responsabile della comprensione e della produzione del linguaggio. 

La connessione tra l'ascolto dicotico, la selezione uditiva e l'effetto cocktail party riguarda principalmente il modo in cui il cervello elabora le informazioni uditive in situazioni complesse di ascolto, come una festa rumorosa o un ambiente in cui molte voci sono presenti contemporaneamente. 

Mentre l'Ascolto Dicotico coinvolge la presentazione di stimoli uditivi diversi in ciascun orecchio di una persona contemporaneamente o in rapida successione, la selezione uditiva si riferisce alla capacità del cervello di concentrarsi su un suono specifico o su una voce in un ambiente acustico complesso. È il processo che ci consente di distinguere e concentrarci su un suono desiderato mentre ignoriamo o sopprimiamo altri suoni di fondo. Questo processo è essenziale per poter comprendere e interagire in ambienti rumorosi.

Infine, l'Effetto Cocktail Party è un esempio di selezione uditiva: si tratta di un fenomeno comune in situazioni sociali affollate o rumorose. Si verifica quando sei in grado di concentrarti su una conversazione o un suono specifico, come la voce di una persona, anche se ci sono molte altre conversazioni o suoni di fondo.

Il Modello di Cherry, di Broadbent e di attenuazione di Treisman sono tre importanti teorie nel campo della percezione uditiva e visiva. Esistono altri modelli (Modello di Ricerca Attiva e il Modello dell'Influenza Intermodale, per esempio) ma queste tre teorie sono le principali.

• Il Modello di Cherry, che può anche essere definito "Teoria del Filtro Selettivo", è stato proposto da Donald Broadbent nel 1958 e poi sviluppato da Colin Cherry, lo scienziato cognitivo da cui prende il nome. Si tratta di una teoria della percezione uditiva: secondo questa ipotesi, il nostro cervello diventa un filtro selettivo e va alla ricerca di un canale di input uditivo, ignorando automaticamento gli altri input. Questo modello spiega come le persone riescano a concentrarsi su un'unica voce in situazioni di ascolto complesse (cocktail party problem).
• Il secondo modello è conosciuto con il nome di "Modello di Broadbent" o "Modello di Filtraggio Attenuativo" dal nome dello scienziato Donald Broadbent che negli anni '50 lo teorizzò, Si tratta sempre di una teoria della percezione uditiva e visiva ma, a differenza del modello di Cherry, si basa sull'ipotesi che il cervello filtra in modo "attenuato" le informazioni che arrivano dai canali non selezionati; a differenza del modello precedente, le informazioni non vengono eliminate completamente ma ridotte in intensità. 
• L'ultimo modello, quello proposto da Anne Treisman nel 1964, è una variante del modello di Broadbent. Si tratta sempre di una modello basato sul concetto di "attenuazione" e funziona allo stesso modo del precedente. Inoltre, secondo la scienziata Treisman, l'attenzione può essere selettivamente spostata da un canale all'altro in base alla rilevanza delle informazioni (per esempio, se si è concentrati su una discussione ma in lontananza si sente il proprio nome, il cervello è portato a spostare rapidamente l'attenzione verso la direzione da cui si pensa provenga il proprio nome).