La perdita dell'udito nei bambini

5 attenzioni per riconoscere, fin da primi mesi di vita, se qualcosa non va

L’udito è il primo dei cinque sensi a svilupparsi nel feto: in particolare, la voce della mamma, già prima della nascita, diviene sinonimo di calma e sicurezza. Tuttavia, cause ereditarie o problemi sopraggiunti durante la gravidanza e il parto, possono condurre i bambini alla sordità o alla riduzione della sensibilità uditiva. In queste circostanze intervenire in modo rapido e coscienzioso è indispensabile.

Secondo i dati disponibili sul portale dell’Ospedale Bambino Gesù un neonato ogni mille risulta affetto da una forma di ipoacusia “sufficientemente grave da pregiudicare il normale sviluppo del suo linguaggio”; soffre invece di sordità profonda e precoce un bambino ogni 4000.

Quale futuro attende questi bambini? Rispetto ai decenni passati, la diffusione dei programmi di screening uditivo neonatale, gli sviluppi della medicina assieme all’ausilio fornito dalla tecnologia sono in grado di fornire risposte adeguate e tempestive alla sordità infantile: nei primi due anni di vita si può agire direttamente sulle modalità di apprendimento del linguaggio con notevole miglioramento dello stile di vita rispetto al recente passato.

Come capire se un bambino sente bene?

Genitori, nonni, personale medico sono i principali soggetti coinvolti in modo attivo nella crescita dei bambini. Proprio loro sono chiamati a rilevare comportamenti inaspettati o risposte impreviste da parte dei più piccoli di fronte ai diversi stimoli uditivi, prestando attenzione alle avvisaglie che potrebbero evidenziare una sordità infantile.

E’ quindi importante verificare cosa avviene in queste cinque situazioni comuni:

  1. Nei primi quattro mesi di vita, il bambino reagisce agli stimoli provenienti da una qualsiasi sorgente sonora, riuscendo anche a localizzarla? (Ad esempio, ruota leggermente il viso, batte le ciglia degli occhi, etc)
  2. Nei primi quattro mesi di vita, il neonato cerca di replicare in qualche modo alla voce della mamma?
  3. In presenza di rumori forti o improvvisi, il bambino manifesta spavento o stupore?
  4. Intorno al sesto mese di vita, il bambino mostra difficoltà nel pronunciare le prime sillabe? E’ in grado di emetterle in modo chiaro e comprensibile?
  5. Intorno al sesto mese di vita, il bambino appare in grado di distingue i suoni più familiari, anche se provenienti da fonti sonore distanti? Tenta di imitarli?

Come intervenire?

Se in queste occasioni quotidiane le risposte non sono quelle attese, è buona regola rivolgersi ad uno specialista per tutti gli approfondimenti del caso: la diagnosi precoce della sordità o di altri disturbi uditivi e, se necessario, un intervento mirato e su misura, sono essenziali per lo sviluppo sereno e corretto del bambino.

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