
I farmaci più usati contro l’otite: antibiotici, gocce e rimedi da banco.
L’otite è un’infiammazione dell’orecchio che può colpire persone di tutte le età, causando fastidio, dolore e, in alcuni casi, anche perdita dell’udito. A seconda della localizzazione e della causa (batterica, virale o fungina), il trattamento può variare sensibilmente. In questo articolo vedremo quali sono i farmaci più utilizzati per curare le diverse forme di otite — esterna, media e interna — analizzando le soluzioni più comuni tra antibiotici, antinfiammatori e analgesici.
Il trattamento delle diverse forme di otite varia in relazione alla localizzazione (esterna, media o interna) e all'agente responsabile (virus, batteri, funghi). Generalmente, in caso di dolore, fastidi, calo dell'udito che si protraggono per più giorni o con associate secrezioni o febbre, è necessario rivolgersi al medico, che identificherà le cause e la terapia più adeguata.
Nelle otiti di origine batterica è necessario l'uso di antibiotici locali (es. neomicina, tobramicina) o sistemici (es. amoxicillina, azitromicina, levofloxacina). Alcune formulazioni in gocce ad uso locale, sono costituiti da un'associzione di antibiotico e cortisonico. Nei casi un pò più complessi, possono essere utilizzati anche antinfiammatori e cortisonici sistemici.
Quando si manifesta un’otite, è naturale cercare un sollievo rapido dai sintomi più fastidiosi come dolore, prurito e sensazione di orecchio tappato. In molti casi, si possono utilizzare farmaci da banco per alleviare il disagio, soprattutto nelle fasi iniziali o nelle forme più lievi. Di seguito, alcuni farmaci da banco che si possono utilizzare senza prescrizione medica:
Le gocce auricolari sono uno dei trattamenti più frequenti per le otiti esterne e, in casi particolari, anche per le otiti medie con perforazione timpanica. Possono essere applicate direttamente nel condotto uditivo o su una garza da inserire nel condotto, per agire sul dolore, sull’infiammazione o sull’infezione. In base alla causa dell’otite, le gocce possono contenere:
È importante applicare le gocce nel modo corretto e alla giusta temperatura e non usarle in caso di timpano perforato (salvo indicazione medica). L’autoprescrizione può essere rischiosa; è sempre consigliata la visita specialistica prima di iniziare qualsiasi terapia.
L’antibiotico ad uso sistemico (via orale o intramuscolare) viene prescritto nei casi di otite di origine batterica, più frequentemente nell’otite media acuta, meno spesso nell’otite esterna. La scelta dell’antibiotico dipende dall’età, dalla gravità dei sintomi e dalla presenza di eventuali allergie.
I principali antibiotici utilizzati sono:
Dall'inizio della terapia antibiotica, i primi miglioramenti si notano solitamente entro 48 ore, con una riduzione della febbre, del dolore auricolare e del senso di ovattamento.
Tuttavia, il pieno recupero può richiedere diversi giorni. È importante continuare il trattamento secondo le indicazioni mediche, anche se i sintomi migliorano prima, per evitare ricadute o resistenze batteriche. Se dopo 2-3 giorni non si osservano miglioramenti, è necessario contattare il medico per rivalutare la terapia.
Se i sintomi dell’otite persistono dopo un ciclo di terapia antibiotica, possono esserci diverse cause:
In questi casi è fondamentale una visita specialistica otorinolaringoiatrica con otoscopia e, se necessario, esami strumentali come il timpanogramma e l'esame dell’udito.
Il medico potrà valutare un cambio di antibiotico, terapie aggiuntive (es. cortisonici o decongestionanti) oppure consigliare l’attesa se si tratta di un'infiammazione post-infettiva destinata a risolversi dopo alcuni giorni.
L’otite esterna è un’infiammazione del condotto uditivo esterno, spesso causata da batteri, funghi o dall'eccessivo contatto con l'acqua, come avviene dopo frequenti bagni o nuotate. Il trattamento prevede l’uso di farmaci topici sottoforma di gocce auricolari, spesso contenenti antibiotici, corticosteroidi o antifungini, utili per ridurre l’infezione, il gonfiore e il dolore.
In alcuni casi possono essere associati analgesici orali per alleviare il dolore più intenso. Nei casi più semplici, si possono impiegare disinfettanti a base di alcol e acido acetico, mentre nei quadri più complessi è necessaria una prescrizione medica per accedere a terapie mirate. È importante evitare l’uso di cotton fioc e mantenere l’orecchio asciutto durante il trattamento.
L’otite media è un’infiammazione dell’orecchio medio, frequente nei bambini ma possibile anche negli adulti, spesso legata a infezioni delle alte vie respiratorie o a un cattivo drenaggio della tuba di Eustachio. Il trattamento farmacologico varia in relazione alla causa e alla gravità: nelle forme batteriche può essere indicata una terapia antibiotica, mentre per ridurre dolore e infiammazione si utilizzano antinfiammatori o analgesici come il paracetamolo o l’ibuprofene e mucolitici. In presenza di febbre alta o secrezione auricolare, è fondamentale consultare il medico per impostare una terapia adeguata. Nelle forme lievi o virali, invece, si può ricorrere a una gestione sintomatica. L’uso improprio di farmaci può peggiorare il quadro clinico o ritardare la guarigione, quindi è sempre consigliato seguire le indicazioni di uno specialista.
L’otite interna è un’infiammazione del labirinto dell’orecchio interno, spesso causata da infezioni virali o batteriche, ma anche da traumi o reazioni autoimmuni. Il trattamento farmacologico mira a ridurre l’infiammazione, alleviare i sintomi e prevenire complicanze come vertigini, nausea e perdita dell’udito. In caso di infezioni batteriche, può essere prescritta una terapia antibiotica specifica. I corticosteroidi sono spesso utilizzati per limitare l’infiammazione e migliorare la funzione uditiva e vestibolare. Per controllare nausea e vomito associati alle vertigini, si impiegano antiemetici e farmaci antivertiginosi come la betaistina. Nei casi di dolore o malessere generale possono essere indicati analgesici o antinfiammatori. È fondamentale seguire la prescrizione medica per un trattamento adeguato e monitorare i sintomi per evitare complicanze a lungo termine.
L’otite catarrale è un’infiammazione dell’orecchio medio caratterizzata da accumulo di muco e secrezioni all’interno della cavità timpanica, spesso determinata da infezioni delle vie respiratorie superiori o da disfunzioni della tuba di Eustachio. Il trattamento farmacologico si concentra sulla riduzione dell’infiammazione e sull’eliminazione del catarro per migliorare la ventilazione dell’orecchio medio.
Possono essere prescritti decongestionanti nasali, antinfiammatori e mucolitici per facilitare il drenaggio e alleviare la sensazione di pressione. In alcuni casi si utilizzano corticosteroidi per ridurre il gonfiore. In caso di infezione batterica secondaria, è indicata una terapia antibiotica e l'uso di analgesici per alleviare il dolore e migliorare il comfort. È necessario seguire le indicazioni mediche per evitare complicanze e favorire una pronta guarigione.
In caso di otite in gravidanza, l'uso dei farmaci richiede particolare attenzione al fine di garantire la sicurezza sia della madre sia del bambino. In caso di otite esterna o media, il ricorso a farmaci deve sempre essere valutato e prescritto dal medico, privilegiando opzioni sicure e a basso rischio teratogeno.
È fondamentale consultare sempre il medico prima di assumere qualsiasi farmaco durante la gravidanza per garantire un trattamento efficace e sicuro.
L’otite nelle forme lievi può spesso migliorare con semplici rimedi e accorgimenti, senza l’uso di farmaci. Ecco che cosa fare:
Scopri gli altri contenuti dedicati alla slaute uditiva, preparati dai nostri esperti per te. Puoi anche consultare il nostro magazine online, aggiornato con le ultime novità.