
L’otite esterna è quasi sempre causata da un’infezione batterica della cute del condotto uditivo esterno o da micosi. All’esame obiettivo, il condotto uditivo esterno si presenta arrossato, edematoso, con essudato più o meno intenso.
Il paziente lamenta dolore, più intenso durante la masticazione, che si può irradiare al padiglione auricolare, alla mandibola o, più in generale, a tutta la metà del viso. Se l’edema e l’essudato non sono abbondanti, la membrana del timpano è ben visualizzabile e appare più o meno arrossata e non vi è alcun interessamento uditivo. Al contrario se il condotto è ampiamente gonfio e l’essudato abbondante, il medico potrà avere difficoltà durante l’otomicroscopia a visualizzare la membrana del timpano. Ne consegue anche un calo dell’udito di tipo trasmissivo che scompare dopo corretta terapia.
L’otite esterna si può presentare anche con poco essudato, con la cute del condotto desquamata e lieve arrossamento del condotto stesso. Nelle forme più infiltranti, ci può essere un interessamento della membrana del timpano che appare completamente arrossata con dolore intenso.
La terapia dell’otite esterna sostenuta da batteri, consiste prevalentemente nell’utilizzo di antibiotici locali e lavaggi del condotto uditivo, più volte al giorno, con composti ad azione antisettica. Alcuni farmaci, oltre alla componente antibiotica, sono associati ad antinfiammatori, azione sinergia necessaria per quelle forme di otite esterna particolarmente dolorose o con condotto edematoso.
Nei casi recidivanti, può essere necessario effettuare un tampone auricolare per la ricerca del batterio in causa, con antibiogramma per individuare l’antibiotico più efficace.
Tra le infezioni virali dell’orecchio esterno, le forme più frequenti sono:
Può essere presente, oltre al dolore intenso, malessere generale, nausea, cefalea. Obiettivamente si possono osservare le vescicole tipiche erpetiche a livello del padiglione, del condotto e della membrana del timpano. All’interessamento locale può far seguito un coinvolgimento del nervo facciale con paralisi e, in casi rari, meningite.
Terapia: farmaci ad azione antivirale e da vitamine del gruppo B.
Si presenta in concomitanza ad una malattia influenzale ed è caratterizzata da dolore intenso all’orecchio, alla zona mandibolare e si aggrava con la trazione del padiglione auricolare. La membrana timpanica e il condotto uditivo esterno presentano delle bolle bluastre, date dal contenuto ematico, che, rompendosi, possono determinare otorragia e conseguente diminuzione del dolore.
Terapia: indirizzata all’utilizzo di antibiotici per via generale, per prevenire una sovra infezione batterica e antidolorifici.
Tutto il condotto uditivo può presentarsi occupato da una formazione biancastra o di colore tendente al nero, a seconda del micete responsabile, che assomiglia a della lanugine. Molto spesso le infezioni fungine non provocano dolore se non un prurito intenso che si presenta soprattutto al mattino appena svegli. Alla micosi, può associarsi un’infezione batterica dovuta, spesso, a lesioni da grattamento.
Terapia: aspirazione della colonia di miceti, lavaggio con sostanze antisettiche e utilizzo di farmaci antimicotici.