Ubud (Bali) – L’armonia dei suoni sacri

Al centro di questa esperienza c’è il gamelan, lo strumento-ensemble balinese per eccellenza. Si tratta di un insieme di percussioni in metallo, xilofoni, gong, tamburi e flauti, suonati da decine di musicisti in modo coordinato, ciclico e rituale. Il suo suono è ipnotico, ricco di armonici e profondamente legato alle cerimonie religiose dell’isola.

Uno dei luoghi più suggestivi per ascoltarlo è il Tempio di Pura Tirta Empul, famoso per le sue sorgenti sacre e le cerimonie di purificazione. Durante le festività religiose, i fedeli si immergono nelle vasche, accompagnati da canti, preghiere, fumo d’incenso e le note sospese del gamelan che risuonano nell’aria.

Ogni giornata a Ubud è scandita da rituali quotidiani chiamati canang sari: piccole offerte floreali accompagnate da gesti e suoni simbolici. I templi si riempiono di mantra, campane, canti collettivi. Il tutto si fonde con i suoni della giungla e dell’acqua, creando un equilibrio raro tra l’umano e il naturale.

Qui, ascoltare è meditazione. Non c’è bisogno di cercare: basta fermarsi e aprirsi a ciò che il paesaggio sonoro ha da offrire. È un invito a riconnettersi con sé stessi attraverso il ritmo lento e profondo di un luogo dove il sacro è ovunque.