Iperacusia, misofonia e altri disturbi: quando i suoni diventano un problema.
I disturbi uditivi e della percezione uditiva indicano un insieme di condizioni che influenzano la capacità di sentire e interpretare correttamente i suoni. Possono coinvolgere l’orecchio esterno, medio o interno, il nervo acustico o le aree cerebrali responsabili dell’elaborazione uditiva. Questi disturbi vanno ben oltre una semplice perdita di udito e possono compromettere la comprensione sonora nella vita quotidiana.
I disturbi uditivi e della percezione uditiva possono manifestarsi con segni molto diversi, talvolta sottili ma significativi nella vita di tutti i giorni. Tra i sintomi più comuni troviamo:
Questi sintomi possono evolvere nel tempo e variare in base alla causa del disturbo. Una valutazione audiologica completa è fondamentale per una diagnosi precisa.
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I disturbi della percezione uditiva possono avere origini molteplici, che variano in base all’età, alla storia clinica o all’esposizione a determinati fattori di rischio. Tra le cause più comuni si annoverano:
Questi disturbi possono manifestarsi in modo progressivo o improvviso, a qualsiasi età. Un intervento precoce e una diagnosi specialistica sono essenziali per adattare le soluzioni uditive alle necessità di ciascuna persona.
La cocleopatia indica un'alterazione o un danno a carico della coclea, l’organo dell’orecchio interno deputato alla trasduzione dei suoni.
Può essere causata da infezioni, farmaci ototossici, rumori intensi o patologie degenerative. Si manifesta spesso con ipoacusia neurosensoriale e, in alcuni casi, con acufeni.
È una ipersensibilità ai suoni, anche a quelli normalmente tollerabili per la maggior parte delle persone.
I rumori quotidiani possono risultare insopportabili o persino dolorosi.
Può essere associata a traumi acustici, ansia, emicrania o disturbi neurologici.
Richiede una valutazione audiologica e, in alcuni casi, un percorso terapeutico di desensibilizzazione sonora.
La fonofobia è una reazione di paura intensa o ansia anticipatoria legata all’esposizione a determinati suoni, in particolare quelli forti o improvvisi.
A differenza dell’iperacusia, che coinvolge una sensibilità uditiva aumentata, la fonofobia è classificata come un disturbo d’ansia o fobico. La persona non ha necessariamente problemi all’udito, ma sviluppa una risposta emotiva sproporzionata al suono, spesso accompagnata da evitamento.
Può manifestarsi in soggetti con emicrania, disturbi neurologici o ansiosi, e richiede in genere un approccio psicoterapeutico.
Cos’è: Disturbo della trasmissione del segnale acustico tra l’orecchio interno e il cervello;
Sintomi: Udito fluttuante, difficoltà nella comprensione del parlato, soprattutto nel rumore;
Cause: Danni alle cellule ciliate interne, al nervo acustico o alle sinapsi;
Diagnosi: Audiogramma spesso normale, ma potenziali evocati uditivi alterati;
Trattamento: A volte utile l’uso di impianti cocleari o strategie comunicative mirate.
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