Otosclerosi

Che cos'è l’otosclerosi?

Tecnicamente, si parla di distrofia ossea della capsula labirintica: l’otosclerosi comporta una crescita microscopica e anomala di tessuto osseo attorno alla staffa, in grado di irrigidire i movimenti di quest’ultima. Ne consegue che l’osso non può più trasmettere le onde sonore ai liquidi labirintici, determinando inevitabilmente una riduzione della capacità uditiva.

Tecnicamente, si parla di distrofia ossea della capsula labirintica: l’otosclerosi comporta una crescita microscopica e anomala di tessuto osseo attorno alla staffa, in grado di irrigidire i movimenti di quest’ultima. Ne consegue che l’osso non può più trasmettere le onde sonore ai liquidi labirintici, determinando inevitabilmente una riduzione della capacità uditiva. La condizione si manifesta in modo lento e graduale, interessando prevalentemente le persone di sesso femminile, inizialmente in modo unilaterale per poi estendersi ad entrambe le orecchie. Una visita di controllo presso un centro Amplifon è il primo step per individuare insieme soluzioni per l’otosclerosi.

I sintomi principali

Il principale sintomo riconducibile all’otosclerosi è il progressivo calo dell’udito, che generalmente evolve molto lentamente, alternandosi a periodi di stabilizzazione.

Acufeni unilaterali e bilaterali, paracusia, vertigini e sensazioni di instabilità possono accompagnarsi al sintomo caratteristico.

La diagnosi

Rivolgersi ad uno specialista Amplifon per una visita audioprotesica consentirà di determinare la propria sensibilità uditiva e di individuare insieme a lui la soluzione acustica più adatta. L’esame audiometrico vocale e tonale consiste nell'ascolto in cuffia di parole e suoni di diversa intensità, utilizzati per valutare la singola capacità di ascolto. I risultati, riportati sull’audiogramma, consentiranno ai nostri specialisti di delineare le esigenze uditive emerse, proponendo la soluzione acustica più appropriata.

La terapia

In caso di ipoacusia moderata il ricorso ad un apparecchio acustico è la soluzione più adottata, l’intervento chirurgico viene riservato ai casi in cui l’otosclerosi comporti un calo uditivo più importante. La stapedotomia è la tecnica operatoria attualmente più praticata e consiste nell’asportare la sovrastruttura della staffa lasciando in sede la platina. Quest’ultima viene poi leggermente perforata per dare alloggio alla protesi. Da ultimo, la somministrazione di fluoruro di sodio in associazione a vitamina D e calcio si è rivelata efficace nel trattamento dei principali sintomi riconducibili all’otosclerosi.

Intervento per l'otoclerosi: stapedotomia e stapedectomia

Stapedectomia

La chirurgia per l'otosclerosi può aiutare molti pazienti. In una stapedectomia, il medico sostituisce la staffa con una protesi e in questo modo aiuta il paziente a migliorare il proprio udito, poiché la staffa artificiale ha la capacità di vibrare nuovamente. Durante l'intervento chirurgico il paziente è in anestesia generale o è anestetizzato localmente. Attraverso una piccola incisione nell'orecchio e un parziale distacco del timpano, il medico può raggiungere gli ossicini posteriori e rimuovere la staffa, per poi sostituirla con la protesi.

Stapedotomia

In una stapedotomia, il medico mantiene in sede la platina della staffa, all'interno della quale pratica un piccolo foro grazie al quale sostituisce la sovrastruttura della staffa con una protesi articolata all'incudine. La perforazione avviene solitamente mediante l'utilizzo di un laser a dioidi. A differenza della stapedectomia, dunque, la staffa non viene rimossa completamente.

Quanto dura una stapedotomia?

In media un intervento di stapedotomia può durare un'ora o poco meno.

Percentuale di successo e rischi correlati

Di norma, questi tipi di operazione non sono complicate e la maggior parte dei pazienti si ritiene totalmente soddisfatto.

Tuttavia, nessuna operazione è completamente priva di rischi, e la chirurgia dell'otosclerosi non fa eccezione. In determinate circostanze, la staffa artificiale scivola via, causando danni all'udito. Vertigini temporanee, ronzio nelle orecchie e disturbi del gusto possono verificarsi a seguito di una stapedectomia. In casi molto rari, sono possibili perdita dell'udito o danni ai nervi. In questi casi, così come in caso di forte dolore, febbre e sanguinamento, è necessario consultare immediatamente un medico.

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