
La parotite, meglio conosciuta come orecchioni, è una patologia infettiva causata da un virus che si trasmette per via aerea. Tale virus si manifesta con infiammazione e rigonfiamento di una o entrambe le ghiandole adibite alla produzione di saliva, le ghiandole parotidi. Analizziamo insieme come si manifestano gli orecchioni ed i possibili rimedi.
Gli orecchioni interessano prevalentemente i bambini di età compresa tra i 5 ed i 10 anni, manifestandosi soprattutto tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Dopo una fase di incubazione che va dalle 2 alle 3 settimane circa, la parotite si palesa attraverso un malessere generale che si concretizza in mal di testa, nausea, febbre. Solitamente, dopo qualche giorno, una delle ghiandole parotidi inizia a gonfiarsi e, nel giro di 2 giorni, lo stesso avviene nell'altra ghiandola. Il gonfiore aumenta gradualmente fino a raggiungere l'apice il secondo o il terzo giorno, quindi comincia lentamente ad attenuarsi fino a scomparire in circa una settimana.
La causa dell'infiammazione della ghiandola salivare è rappresentata da virus o batteri che causano la parotite. Un'infiammazione del condotto uditivo, invece, di solito è causata esclusivamente da un'infezione batterica. L'agente patogeno virale più comune è il virus della parotite (parotite epidemica) e in rari casi il virus della citomegalia, che provoca l'infiammazione delle ghiandole parotidee.
In generale, patogeni batterici come stafilococchi o streptococchi sono tra le cause dell'infiammazione delle ghiandole salivari, poiché questi germi possono raggiungere facilmente le ghiandole parotidee attraverso la linfa e i vasi sanguigni. In alcuni casi, tuttavia, una salivazione disturbata o un sistema immunitario indebolito è responsabile di un'infiammazione batterica delle ghiandole. Nella parotite cronica ricorrente, le cause non sono chiare, ma si ritiene che i fattori scatenanti siano la diminuzione della produzione di saliva, un'allergia o il blocco dei dotti escretori. Un blocco delle ghiandole può derivare, ad esempio, da un calcolo salivare.
Gli orecchioni si trasferiscono per via respiratoria da un individuo all’altro e, comunemente al morbillo, sono decisamente più frequenti nei paesi non industrializzati e molto più contenuti nei paesi occidentali grazie alla vaccinazione. Quest’ultima, di fondamentale importanza ai fini preventivi, viene somministrata con un’unica iniezione per via sottocutanea e va effettuata durante il secondo anno di vita del bambino, verso i 15 mesi. A tal proposito è opportuno precisare che la vaccinazione di un bambino già immune, perché già vaccinato in precedenza o perché ha già contratto gli orecchioni, non comporta alcun rischio e rinforza semplicemente il suo grado di protezione.
In caso di orecchioni, come avviene per tutte le patologie di origine virale, la terapia è volta semplicemente ad alleviare i sintomi. È possibile ricorrere ad antipiretici per abbassare la febbre e ad antidolorifici. Nella fase più acuta, il bambino potrebbe far fatica a mangiare. È consigliabile offrire al piccolo cibi liquidi o semiliquidi, evitando cibi aspri e agrumi che possono infiammare ulteriormente la parotide, e farlo bere con la cannuccia per agevolare la deglutizione.
La parotite può causare gravi complicazioni. Da un lato, la persona colpita può soffrire di perdita dell'udito parziale o totale. Può anche causare infiammazione delle meningi, nonché del pancreas e dei testicoli.