Vertigine parossistica posizionale

VPPB

Vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB): sintomi e tempi di guarigione

La vertigine parossistica posizionale, tra le più comuni cause di vertigine, è una patologia caratterizzata da episodi improvvisi di vertigine oggettiva che insorge in seguito a movimenti della testa, coricandosi o alzandosi dal letto, girandosi su un fianco, chinandosi o guardando in alto. L'eziologia è da ricercare in un'alterazione funzionale dell’organo dell’equilibrio, che si trova nell’orecchio interno. Interessa prevalentemente la popolazione oltre i 50 anni e aumenta con l'età.

Che cos'è la vertigine posizionale?

La vertigine posizionale è una malattia che provoca una vertigine intensa, di breve durata (< 60 secondi), scatenata da specifici movimenti del capo o semplicemente girandosi nel letto. E' determinata da detriti - soprattutto otoliti - che si staccano dalla loro sede e invadono uno dei tre canali semicircolari, prevalentemente il posteriore, che compongono l'organo dell'equilibrio. 

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Vertigine parossistica posizionale benigna e stress

L'effetto dello stress sulla VPPB può manifestarsi attraverso diversi  sintomi. L'ansia può determinare un  aumento della contrattura muscolare a livello cervico-dorsale, con conseguente  alterazione dell'equilibrio e della postura. Le patologie del rachide cervicale possono procurare  instabilità, soprattutto muovendo la testa. Inoltre, l' ansia stessa o altre condizioni di disturbi della personalità possono essere causate o aggravate dallo stress, contribuendo così all'insorgenza di una vertigine psicogena.

Le cause della vertigine parossistica posizionale

La vertigine parossistica posizionale benigna può derivare da diverse cause, ma la più comune è il distacco di microscopici cristalli, noti come otoliti, nell'orecchio interno. Quando gli otoliti si separano dalla superficie cellulare e si muovono liberamente nei canali semicircolari dell'orecchio, le cellule ciliate vengono erroneamente stimolate, inviando al cervello informazioni sbagliate sul movimento e si avverte così la sensazione di vertigine.

Nella maggior parte dei casi non si conoscono le cause di distacco degli otoliti, in una piccola percentuale si possono ricondurre a:

  • traumi cranici;
  • infiammazione dell'orecchio interno, dove si trova l'organo dell'equilibrio;
  • deficit di vitamina D;
  • età avanzata.

I sintomi principali della VPPB

Il sintomo principale è la vertigine violenta della durata di pochi secondi (inferiore a un minuto) scatenata dai movimenti della testa o quando ci si alza in piedi o ci si gira nel letto. Altri sintomi possono essere:

  • tremore rapido e incontrollato degli occhi (nistagmo);
  • nausea, vomito;
  • sudorazione;
  • instabilità persistente e cadute. 

Diagnosticare la VPPB e manovra di Dix-Hallpike

Per diagnosticare la vertigine posizionale, l'otorinolaringoiatra esegue l'esame vestibolare clinico con raccolta della storia clinica del paziente, i sintomi, la loro durata e frequenza. Se sospetta una vertigine posizionale, utilizza manovre diagnostiche tipo quella di Dix-Hallpike, Semont, Pagnini-McClure  per confermare la diagnosi.

A seguito delle manovre diagnostiche il medico osserva la presenza del nistagmo (movimenti ritmici degli occhi) che di solito si manifesta poco dopo il test di provocazione. Potrebbero essere necessari ulteriori esami per identificare la causa e il tipo di vertigine.

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Terapia per la vertigine parossistica posizionale benigna

Il trattamento delle vertigini posizionali è essenzialmente fisico attraverso delle manovre terapeutiche che hanno lo scopo di riposizionare, a seconda del canale coinvolto, il materiale otolitico nella sede d'origine.  Le tecniche sono diverse ma hanno sempre lo stesso scopo, permettere alla forza di gravità, mediante specifiche posizioni della testa indotte dallo specialista, di spostare i cristalli dal canale semicircolare verso il vestibolo. La terapia farmacologica può essere un valido aiuto solo per ridurre il corteo sintomatologico che, spesso, accompagna la VPPB, quali nausea, vomito e ansia. In caso di recidive in donne oltre i 50 anni di età può essere utile la somministrazione di vitamina D. 

Sebbene la vertigine parossistica posizionale sia facilmente trattabile, spesso si ripresenta nel corso degli anni o permane uno stato di instabilità che, lentamente, si esaurisce. A questo scopo esistono esercizi specifici che possono ridurre i sintomi e migliorare la stabilità. Queste manovre possono provocare vertigini pertanto, è sempre consigliabile eseguirle sotto visione del medico e, successivamente, in autonomia. 

La manovra di Epley

La manovra di Epley, utilizzata per liberare il canale semicircolare posteriore dagli otoliti, è composta da diverse fasi e deve essere eseguita dallo specialista. Vengono svolti i seguenti passaggi:

  1. far sedere il paziente con le gambe distese sul lettino;
  2. si ruota la testa del paziente di 45° verso l'orecchio patologico; 
  3. si fa sdraiare il paziente con la testa che sporge dal margine del lettino di circa 20°, in questa posizione dovrebbe presentarsi la vertigine; 
  4. si attende che si esaurisca l'eventuale vertigine e il nistagmo, si ruota quindi la testa di 90 gradi verso il lato sano dell'orecchio e si rimane in questa posizione per almeno altri 2-3 minuti; 
  5. si fa, ulteriormente, ruotare la testa e il corpo in modo che il paziente sia sdraiato sul fianco con la testa verso il pavimento e si attende ancora per almeno 2-3 minuti; 
  6. infine, il paziente viene portato lentamente in posizione seduta con le gambe che penzolano dal lettino.

La manovra di Semont

Una seconda manovra liberatoria è quella di Sémont. Questa consiste in diversi passaggi:

  1. si fa sedere il paziente in posizione eretta sul lettino, di fronte al medico, in modo che le gambe penzolino dal lettino;
  2. la testa viene ruotata di 45 gradi verso il lato sano, con l'orecchio interessato rivolto verso il medico. 
  3. il paziente viene fatto cadere lateralmente sul lato affetto senza cambiare la posizione della testa, in modo che il paziente guardi il soffitto;
  4. il paziente rimane in questa posizione finché le vertigini non cessano. Ciò richiede circa 2 o 3 minuti;
  5. segue un brusco spostamento del paziente sull'altro lato (180°). La posizione della testa non viene modificata, il paziente tocca con la punta del naso il lettino;
  6. dopo 2 o 3 minuti di attesa, si riporta il paziente in posizione seduta. 

Questa manovra, di facile apprendimento, può essere effettuata dal paziente stesso per facilitare la scomparsa delle vertigini. E' obbligaoria la supervisione di un'altra persona. Attualmente la Manovra di Epley e la Manovra di Semont sono ritenute le migliori metodiche di trattamento per la vertigine parossistica posizionale del Canale Semicircolare Posteriore.

Esercizi per la vertigine posizionale

La vertigine posizionale benigna è spesso innocua, ma può essere molto spiacevole e invalidante per chi ne è affetto. Le vertigini sono di solito provocate da movimenti rapidi e a scatti della testa, come quando ci si piega, ci si alza rapidamente o ci si gira nel letto. Di seguito, vi proponiamo 5 semplici esercizi da fare a casa ogni giorno per aiutare a contrastare le vertigini:

  • fissare un punto;
  • da sdraiati, fissare un punto sul soffitto;
  • mantenere il contatto visivo mentre si muove la testa alternativamente a sinistra e a destra;
  • spostare un oggetto. 

Esegui questo esercizio da seduto o in piedi:

  1. Prendi un oggetto di uso quotidiano, ad esempio un libro, e mettilo sul pavimento di fronte a te;
  2. poi riprendilo e mettilo vicino al torace;
  3. poi metti il libro in un punto diverso del pavimento, alternando la sinistra, la destra e la parte anteriore.

In piedi:

  1. alzati più volte dalla posizione seduta a quella eretta;
  2. prima con gli occhi aperti, poi in un secondo momento con gli occhi chiusi. È possibile eseguire questo esercizio più volte al giorno 

Ruotare il corpo:

  1. In piedi, ruota la parte superiore del corpo a sinistra e a destra (una volta con gli occhi chiusi e una volta con gli occhi aperti);
  2. con gli occhi chiusi, immagina un obiettivo visivo e seguilo con lo sguardo.

Piegare la testa:

  1. Da seduti o in piedi, fissa un oggetto nell'ambiente circostante e mantieni il contatto visivo;
  2. ora inclina la testa in avanti e all'indietro, poi a destra e a sinistra;
  3. eseguire i movimenti dapprima lentamente, poi più rapidamente.

Tempi di guarigione della vertigine parossistica posizionale benigna

La vertigine posizionale non è una condizione pericolosa. I sintomi di solito scompaiono da soli nel giro di alcune settimane o mesi. Tuttavia, è sempre indispensabile consultare uno specialista otorinolaringoiatra o audiologo per la corretta diagnosi e conseguente terapia. Spesso, anche dopo un trattamento efficace, la vertigine posizionale si ripresenta più volte, anche dopo diversi anni. Solo in rari casi la malattia può portare a disturbi vertiginosi permanenti. Un valido aiuto è rappresentato dagli esercizi di riabilitazione effettuati in strutture specialistiche che possono essere appresi ed eseguiti autonomamente a casa, al fine di velocizzare il recupero funzionale. 

Anche i sintomi che si associano alla vertigine possono essere molto fastidiosi. La persona colpita deve imparare a gestirli nella vita quotidiana. Lo stato d'ansia che accompagna la sensazione di instabilità può alterare notevolmente la qualità di vita della persona con ripercussioni sull'attività lavorativa e le abitudini sociali. I risvegli notturni causati dalla vertigine possono provocare nervosismo e stanchezza diurna. L'aumentato rischio di cadute, con conseguenti danni fisici, limita i movimenti, la sicurezza e l'autonomia della persona con vertigini. 

Illustrazione audioprotesista

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