Orecchio assoluto, di cosa si tratta e come si sviluppa

Ultimo aggiornamento 28 gennaio 2019

La capacità di identificare perfettamente una nota senza nessun riferimento sonoro è una dote naturale o si sviluppa con l’esercizio?

Per orecchio assoluto si intende la capacità di identificare l’altezza assoluta (o meglio, la frequenza) delle note musicali senza l’ausilio di un suono di riferimento. Se per alcuni l’orecchio assoluto, talvolta chiamato “orecchio perfetto”, sarebbe questione di geni, e quindi un talento naturale che si ha nel proprio DNA, per altri esso sarebbe il risultato di lunghi anni di pratica. Vediamo meglio di cosa si tratta e come si sviluppa.

Orecchio assoluto, una dote naturale

Uno studio dell’Università della California di San Diego suggerisce che avere l’orecchio assoluto sarebbe, almeno in parte, una dote naturale. Il talento sarebbe maggiormente diffuso in Asia, dove si parlano lingue tonali, quali il cinese, il giapponese ed il vietnamita. Per comprendere se effettivamente l’orecchio assoluto fosse o meno legato al DNA, 27 persone di lingua inglese, di cui 7 classificate come orecchio assoluto, sono state sottoposte a una prova di memoria verbale. L’esame consisteva nel ricordare nell’ordine corretto una sequenza numerica ascoltata in cuffia. I risultati hanno dimostrato che i musicisti dotati di orecchio assoluto erano in grado di ricordare molto meglio la sequenza di numeri che avevano ascoltato. Ciò dimostrerebbe che l’orecchio assoluto è associato a una memoria uditiva, ossia alla capacità particolarmente sviluppata di ricordare i suoni, e questa dipende almeno in parte dal DNA. 

Esercizi per l'orecchio assoluto?

La corrente di pensiero opposta considera l’orecchio assoluto come il frutto di anni di ear training, ovvero di allenamento ai fini di riconoscere e denominare precisamente un suono isolato in assenza di un contesto musicale. Inoltre, la corrente scredita tale talento ai fini dell’educazione musicale e della performance del musicista, a favore dell’orecchio relativo. La musica è un susseguirsi di note che, combinate tra loro, creano melodie e armonie. L’arte di combinare le note e di comprendere le relazioni che fra esse intercorrono si fonderebbe sull’orecchio relativo, cioè sulla capacità del cervello di misurare le distanze tonali tra le note e di ragionare in termini di intervalli. Ai posteri l’ardua sentenza.

Orecchio assoluto o relativo? Differenze

Come detto, per orecchio assoluto si intende la capacità di identificare l’altezza assoluta delle note musicali senza l’ausilio di un suono di riferimento. L'orecchio relativo, invece, è la capacità di riconoscere immediatamente gli intervalli fra una nota e l'altra e di conseguenza la natura degli accordi. L'orecchio relativo è senza'altro più comune dell'orecchio assoluto, anche perché può svilupparsi nel tempo attraverso l'esercizio e non deve essere necessariamente una dote innata e naturale.

Musicisti con l'orecchio assoluto

Di seguito una lista di compositori e musicisti, del passato e del presente, dotati di orecchio assoluto:

  • Beethoven
  • Bach
  • Mozart
  • Jimi Hendrix
  • Michael Jackson
  • Frank Sinatra
  • Mariah Carey
  • Celine Dion
  • Barbra Streisand
Precedente
Successivo

AmpliNews

Scopri tutte le novità sull'udito e sulle soluzioni audiologiche.
Scopri di più

Scopri il tuo profilo uditivo

Prenota un controllo dell'udito gratuito

Prenota subito

Fai un test dell'udito online

Fai il test

Cerca un centro Amplifon vicino a te

Cerca il centro

Prenota un controllo gratuito presso il centro più vicino a te

Vieni nel centro Amplifon e controlla il tuo udito gratuitamente e senza impegno.