Ascolto selettivo o effetto cocktail party: cos'è?

Ultimo aggiornamento Dec, 20, 2022

Ascolto selettivo: definizione

L’ascolto selettivo, conosciuto anche come effetto cocktail party, è la capacità di distinguere, interpretare e concentrarsi su un solo suono in particolare in presenza di altri suoni che "competono" con esso. In pratica, è ciò che ci rende capaci di seguire una conversazione mentre siamo in un ristorante affollato. In questi casi, il nostro cervello “sceglie” i suoni che gli interessano, ignorando tutti gli altri che si sovrappongono, catalogandoli come rumore.

Perchè viene chiamato effetto cocktail party?

Il nome “effetto cocktail party” venne coniato dal cognitivista Colin Cherry. Questo nome si deve alla situazione in cui l’ascolto selettivo trova la sua massima espressione: a una festa. Infatti, in un ambiente in cui molte conversazioni si sovrappongono, risulta chiara la nostra particolare abilità di seguirne solo una tra tutte. Cherry, interessato al fenomeno, condusse degli esperimenti durante gli anni ’50 in cui chiese a delle persone di indossare delle cuffie da cui si potevano ascoltare due conversazioni contemporaneamente. Invitò le persone a scegliere di ascoltarne una, scoprendo che non solo riuscivano perfettamente nell'intento, ma che non rimaneva alcuna traccia in memoria della seconda conversazione ignorata, nonostante la corteccia cerebrale l' avesse registrata. 

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Come funziona l'ascolto selettivo o effetto cocktail party?

L’effetto cocktail party è automatico ed è controllato sia dal nostro orecchio sia dal cervello. L'attenzione selettiva può orientarsi volontariamente o in maniera automatica. L'ascolto selettivo opera come filtro nel senso che può completamente escludere le stimolazioni che interferiscono sulla conversazione di nostro interesse ed enfatizzando quello che che cattura la nostra attenzione. Questa capacità di filtro, purtroppo, nel tempo è sempre meno efficace determinando una progressiva difficoltà a seguire una conversazione in ambiente rumoroso o mentre più persone parlano contemporaneamente.

Udito selettivo nei bambini

L’udito selettivo è necessario per permetterci di interagire correttamente con le persone intorno a noi. L'ascolto selettivo comincia a svilupparsi fin dalla più tenera età, affinandosi sempre di più con gli anni. In particolare, è proprio durante i primi anni della crescita, quando si sviluppano le reti neurali, che i “percorsi selettivi” del cervello dei bambini si affinano ed è quindi necessario, in caso di ipoacusia,  agire immediatamente correggendola con gli apparecchi acustici, per non compromettere la formazione di importantissime connessioni neurali.

Ascolto selettivo in base al genere

La qualità dell’ascolto selettivo non è strettamente legata al genere biologico di appartenenza. Si può ipotizzare una differenza solo nella propensione al deterioramento dei tessuti sia cocleari sia del cervello, deputate al filtraggio e alla selezione dei suoni. Infatti, come nel caso delle ipoacusie, gli uomini sono più soggetti ai danneggiamenti dei tessuti uditivi. Alcuni studi ipotizzano che l'ascolto selettivo non sia un fattore connesso a particolari funzioni o capacità cerebrali; le cause del deterioramento sarebbero da ricercare nello stile di vita delle persone. Mentre gli uomini tendono ad essere più frequentemente esposti a eventi uditivi traumatici, statisticamente le donne pongono più attenzione alla cura personale e ai controlli medici.

Disturbo dell'ascolto selettivo

L’udito selettivo non è una capacità permanente, con il passare degli anni tende a indebolirsi. Come risultato, per le persone anziane risulterà sempre più difficile rimanere concentrati sull’ascolto di una conversazione in ambienti rumorosi o se più persone parlano contemporaneamente. Questo indebolimento è anche accentuato da un calo dell’attenzione di frequente riscontro nell'anziano. In ogni caso, se non si riesce a seguire il discorso di una persona che sta parlando o un dibattito in televisione oltre al deficit di attenzione è ipotizzabile la presenza di un calo uditivo pertanto, è sempre consigliato un controllo dell'udito

Ascolto selettivo o perdita dell'udito?

La capacità di concentrarsi su un unico suono ed escludere gli altri come, per esempio, i rumori ambientali, è un effetto che si verifica quando entrambe le orecchie funzionano bene. Questo significa che, se la perdita dell'ascolto selettivo è dovuta all'ipoacusia, la stessa può essere compensata con l’ utilizzo di due apparecchi acustici. In questo caso, è particolarmente indicato dotarsi di apparecchi che dispongano della tecnologia atta ad abbattere i rumori di fondo ed enfatizzare la voce.

Ascolto selettivo e ADHD

Il disturbo dell’attenzione e iperattività (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder, ADHD) è una patologia che interessa prevalentemente i bambini ed è caratterizzato da una durata scarsa o breve dell’attenzione e/o da vivacità e impulsività eccessive che interferiscono con le funzionalità o lo sviluppo del bambino. L'ADHD  presenta dei sintomi comportamentali anche in età adulta. Le persone affette da questo disturbo hanno grosse difficoltà di concentrazione, sbalzi di umore, impazienza, ascoltano “tutto e niente allo stesso tempo”, hanno difficoltà ad intrattenere relazioni interpersonali. I sintomi possono essere aggravati dalla presenza di sordità che renderà ancora più problematica la loro vita sociale e il loro benessere psico-fisico.

L'udito selettivo può essere allenato?

Nel caso in cui ci si accorga che la compromissione dell’effetto cocktail party sia dovuta a un problema puramente cognitivo, ci si può allenare a recuperarlo. Esistono, infatti, degli esercizi cognitivi basati su un modello neuropsicologico dell’attenzione che utilizzano schemi ripetitivi e ripetuti per stimolare le abilità attentive. E', comunque, indispensabile effettuare sempre un controllo dell'udito per determinare se la difficoltà a seguire le conversazioni in ambienti affollati dipenda dal deficit dell'udito selettivo o dall'ipoacusia, che puotrà essere risolta con l'utilizzo degli apparecchi acustici.

Musica ed effetto sull’ascolto selettivo

Uno studio pubblicato sulla rivista Ear and Hearing ha confermato che le persone che hanno studiato musica conservano meglio e più a lungo la capacità dell’ascolto selettivo. Questo è dovuto a un maggiore sviluppo della memoria di lavoro uditiva e non è legato al livello di formazione musicale dei soggetti. In particolare, i musicisti o ex musicisti conservano una migliore capacità di distinguere una conversazione dai rumori di fondo anche in contesti particolarmente avversi.

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