
Rumore, meglio definito come sibilo, ronzio, fruscio negli orecchi: questo è l’acufene, le cui cause sono molteplici. Da qui deriva la difficoltà nell’individuare il trattamento terapeutico appropriato alle svariate sintomatologie. Insomma, la cura dell’acufene non è cosa banale, ma i progressi fatti nel settore lasciano davvero ben sperare.
Tra le principali cause di acufene, l’assunzione di farmaci ototossici, il naturale invecchiamento dell’apparato uditivo e l’abuso di alcool e tabacco giocano un ruolo significativo. Tra i fattori di rischio, emergono in maniera preponderante le patologie a carico del sistema cardiovascolare. Stiamo parlando di disturbi di natura circolatoria e vascolare in grado di inficiare il normale e corretto funzionamento dell’apparato uditivo. Tra essi, malformazioni artero-venose, aneurismi, ipertensione arteriosa, arteriosclerosi e diabete sono in prima linea.
Qualora le cause fossero di origine vascolare, la cura dell’acufene consiste innanzitutto nell’eliminazione dalla propria dieta di alimenti quali sale e zucchero, che, andando a restringere i vasi sanguigni dell’orecchio interno, riducono la quantità di ossigeno necessario al corretto funzionamento dell’apparato uditivo. Assumere regolarmente integratori a base di Gingko Biloba favorisce il flusso e la circolazione del sangue nell’orecchio interno, proteggendo l’intero organismo dai radicali liberi e bloccandone gli effetti negativi sui fattori di rischio vascolare.
Qualora il sintomo fosse davvero invalidante, è opportuno ricorrere a dispositivi di arricchimento sonoro come la palla sonora, la squadra sonora e il cuscino sonoro che, attraverso l’emissione di suoni (generalmente rumore bianco) scelti dall’utente, consentono di mascherare l’acufene, offrendo una gradevole sensazione di rilassamento.